Sulla retorica

Il linguaggio è uno degli strumenti più preziosi dell’essere umano, ma allo stesso tempo uno dei più pericolosi,l’arte della retorica è definibile come arte moralmente neutra,dunque utilizzabile sia per il bene che per il male. A questo proposito citerò per voi una lettura di  Agostino,a mio parere molto interessante e moralmente utile.

“D’altra parte dato che con la retorica  può persuadere tanto il vero quanto il falso,chi  allora  oserà dire che contro la menzogna i difensori della  verità debbano  essere del tutto disarmati? Perché mai coloro che cercano di accreditare il falso sanno accattivarsi coi loro esordi l’ascoltatore  rendendolo attento e arrendevole, e quegli altri non dovrebbero saperlo fare? Perché gli uni sanno esporre il falso con brevità  chiarezza verosimiglianza, mentre  questi espongono  il vero in modo che l’ascoltatore s’annoi,non riesca a capire e non resti convinto? Perché quelli riescono con argomenti  ingannevoli a impugnare la verità e affermare la falsità, mentre questi non dovrebbero riuscire né a difendere il vero  né a confutare il falso? Perché quelli con le loro parole sanno smuovere , rattristare, rallegrare, infiammare l’animo degli uditori muovendoli e sospingendoli verso l’errore, mentre questi altri in difesa della verità sonnecchiano pigri e fiacchi? Chi può essere tanto sciocco da pensarla così? In effetti l’argomento che dobbiamo affrontare è quello dell’eloquenza, che essendo moralmente neutra  ha moltissimo influsso per persuadere tanto le cose buone quanto quelle cattive. Perché dunque non se la procurano con zelo i buoni per combattere in favore della verità, se se ne servono i cattivi per patrocinare cause disoneste e vane a servizio dell’iniquità e dell’errore?” Agostino



L’importanza del passato e della Storia!

Dicebat Bernardus Carnotensis nos esse quasi nanos gigantium humeris insidentes,

ut possimus plura eis et remotiora videre, non utique proprii visus acumine

aut eminentia corporis, sed quia in altum subvehimur et extollimur magnitudine

gigantea” (G. DI SALISBURY, Metalogicon).

“Noi siamo”diceva Bernado di Chartes “come nani seduti sulle spalle dei giganti.Vediamo dunque più cose e più lontani degli antichi,non per l’acutezza della nostra vista,né per l’altezza della nostra statura,ma solo perché essi ci sollevano con la loro gigantesca altezza ”Noi abbiamo perduto questa fiera modestia .Molti dei nostri contemporanei vogliono restare a terra;ponendo la loro gloria nel non vedere nulla,se non se stessi,si consolano della loro statura,assicurandosi di essere vecchi.Triste vecchiaia quella che perde la memoria.Se fosse vero,come si è detto, che San Tommaso sia stato fanciullo e Descartes un uomo,noi saremmo ben vicini alla decrepitezza.Auguriamo piuttosto che la giovinezza eterna del vero ci conservi a lungo nella sua infanzia,pieni di speranza nell’avvenire e di forza per entrarvi!



Racconto 12:La descrizione dalla Filosofia di Boezio

Anicio Manlio Torquato Severino Boezio (latino: Anicius Manlius Torquatus Severinus Boethius; Roma, 475 – Pavia, 25 ottobre 525) è stato un filosofo romano. Noto semplicemente come Boezio, le sue opere influenzarono notevolmente la filosofia cristiana del Medioevo, alcuni lo collocano tra i fondatori della Scolastica. La Chiesa cattolica lo venera come santo e martire. Egli si dedicò in particolare all’approfondimento di temi di ordine filosofico-religioso,ma scrisse anche manuali di aritmetica, di geometria, di musica, di astronomia: tutto con l’intento di trasmettere alle nuove generazioni, ai nuovi tempi, la grande cultura greco-romana.
Nel 524 Boezio venne fatto imprigionare e successivamente condannato a morte da Teodorico con l’accusa di praticare arti magiche e di complotto contro il re , rinchiuso in carcere scrisse un’opera in cinque libri, in versi e prosa, essa è rimasta una pietra miliare della filosofia medievale: De consolatione philophiae.
Nel De consolatione philophiae Boezio cercava nella filosofia una via di consolazione alle proprie disgrazie: in essa, egli immagina di ricevere, durante la prigionia, la visita di una donna che si rivela essere la Filosofia stessa, venuta a consolarlo del suo triste stato e a fornirgli una spiegazione teleologica della sua ingiusta condanna. La Filosofia inizia col ricordare a Boezio che ciò che egli sta vivendo lo vive proprio in quanto filosofo: è, infatti, tipica dei veri discepoli della filosofia la tendenza a dispiacere ai perversi. Ciò è dimostrato anche dal fatto che situazioni più o meno analoghe sono state vissute da uomini altrettanto illustri e tra questi la Filosofia ricorda Socrate e lo stesso Seneca, due grandi martiri della filosofia. Proprio in virtù di quanto asserito dalla Filosofia, Boezio si chiede come sia possibile che il mondo premi gli ingiusti mentre la Fortuna si accanisca contro un uomo come lui che ha sempre difeso i sani valori. A questa angosciata domanda, che chiude il libro I, la Filosofia risponde dicendo che Boezio non deve temere, perché non alla fortuna è affidato il mondo, ma alla divina ragione. Del resto, la felicità non è da ricercarsi nei beni materiali: questi ultimi, infatti, sono tali che per procurarseli l’uomo deve inevitabilmente ricorrere a soluzioni aberranti, stravolgendo il valore delle cose e finendo, così, per uccidere proprio ciò in cui crede.

In questi bellissimi versi Boezio descrive la Filosofia:

“Mentre io nel silenzio andavo rimuginando tra me e me queste riflessioni, e annotavo, scrivendo, il mio lacrimevole lamento, mi sembrò che sopra il mio capo fosse apparsa una DONNA di aspetto venerando, dagli occhi sfolgoranti e penetranti oltre la comune capacità degli uomini. Il suo colorito era vivo e integro il suo vigore, benché ella fosse tanto carica d’anni da non potersi credere in nessun modo appartenente al tempo nostro. La sua statura era di ambigua valutazione. Ora infatti si manteneva nei limiti della normale statura degli uomini, ora invece sembrava toccare il cielo con la sommità del capo: e quando levava la testa ancor più in alto, penetrava nel cielo stesso, rendendo vano lo sguardo di chi tentava di seguirla con gli occhi. Le sue vesti erano intessute, con fine senso artistico, di fili sottilissimi d’una materia incorruttibile; come venni poi a sapere dalle sue parole, le aveva confezionate lei stessa con le sue mani; la loro bellezza, come accade per le pitture offuscate dal tempo, era velata da quella indefinibile patina che è propria delle cose antiche e trascurate. Nel lembo inferiore del vestito si poteva leggere, ricamata, una P (che sta per praxi)greca, in quello superiore, invece, una T (che sta per teoresi) e tra le due lettere apparivano disegnati in figura di scala alcuni gradini per mezzo dei quali era possibile risalire dalla lettera inferiore a quella superiore. La stessa veste appariva tuttavia lacerata da mani violente, che ne avevano portato via quanti brandelli avevano potuto. La donna reggeva nella mano destra dei libri, nella sinistra uno scettro.”



Racconto 11 La teiera di Russel…


Esiste un Dio? In verità fino ad ora nessuno lo ha mai dimostrato, infatti non si può affermare con assoluta certezza né che esista né che non esista. E’ ovvio che i credenti non se la pongano proprio questa domanda,credono nell’ esistenza del proprio dio con un puro e semplice atto di fede ed è giusto che sia così, però insomma almeno una volta nella vita credo se la siano posti tutti questa domanda.

Vediamo un p0′ cosa ne pensa Russel:

La teiera di Russell, detta anche teiera celeste, è una metafora che  Russell ha ideato per confutare l’idea che spetti allo scettico screditare le affermazioni di non falsificabilità delle religioni.

In un articolo intitolato “Is There a God?” (“Esiste un Dio?”), commissionato (ma mai pubblicato) dal magazine Illustrated nel 1952, Scriveva Bertrand Russel:

« Se io sostenessi che tra la Terra e Marte c’è una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un’orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi, purché mi assicuri di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata, pure dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che – posto che la mia asserzione non può essere confutata – dubitarne sarebbe un’intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe con tutta ragione che sto dicendo fesserie. Se, invece, l’esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità ed instillata nelle menti dei bambini a scuola, l’esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all’attenzione dello psichiatra in un’età illuminata o dell’Inquisitore in un tempo antecedente. »

Insomma diremmo che nessuno può contraddire ciò che nessuno può dimostrare!

E voi philosophy lovers cosa ne pensate??



Racconto 10 Historie de la folie et l’amour…

Si narra che tanta tanto tempo fà in luogo lontanano si riunirono tutti i sentimenti , le qualità e i difetti dell’uomo. Quando la Noia sbadigliò per la terza volta, la follia, come sempre un po’ folle, propose: « Giochiamo a nascondino! ». L’Interesse alzò un sopracciglio e la Curiosità senza potersi trattenere chiese: « A nascondino? Di che si tratta? » « È un gioco – spiegò la follia- in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a mille mentre voi vi nascondete e, quando avrò terminato di contare, il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco . »
L’Entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall’Euforia. L’Allegria fece tanti salti che finì per convincere il Dubbio e persino l’Apatia alla quale non interessava niente. Però non tutti vollero partecipare. La Verità per esempio preferì non nascondersi. Perché poi alla fine tutti la scoprono. La Superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea) e la Codardia preferì non arrischiarsi. « Uno, due, tre… » cominciò a contare la Follia. La prima a nascondersi fu la Pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La Fede volò in cielo e l’Invidia si nascose all’ombra del Trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sulla cima dell’albero più alto. La Generosità quasi non riusciva a nascondersi, ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso e preferiva lasciarlo ai suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la Bellezza. Le fronde di un albero? Perfette per la Timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per la Voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la Libertà. Così la Generosità finì per nascondersi in un raggio di sole.
L’Egoismo al contrario trovò subito il posto migliore e più confortevole e tutto per sé. La Menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è vero, si nascose dietro l’arcobaleno). La Passione e il Desiderio al centro dei vulcani. L’Oblio, non ricordo dove.
Quando la follia arrivò a contare 999 l’Amore non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati, finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori.
«MILLE! » contò la Follia E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la Pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la Fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la Passione e il Desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l’Invidia e poté dedurre dove fosse il Trionfo. L’Egoismo non riuscì a trovarlo. Era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c’era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, la Follia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la Bellezza. Con il Dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò per la steade che vagava senza aver ancora deciso da che lato nascondersi. Alla fine trovò un po’ tutti: il Talento nell’erba fresca, l’Angoscia in una grotta buia, la Menzogna dietro l’arcobaleno e infine l’Oblio che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino.Mancava solo l’Amore che non si vedeva più da nessuna parte. La Follia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulle cime delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse un cespuglio di rose e cominciò a muoverne i rami. All’improvviso si udì un grido doloroso: le spine avevano ferito gli occhi dell’Amore!
La Follia non sapeva più che cosa fare per discolparsi: pianse, pregò, implorò, domandò perdono e alla fine arrivò persino a promettergli che l’avrebbe seguito per sempre.L’amore accettò e fù cosi che da allora l’amore è cieco e la follia lo accompagna sempre!!!



Racconto9 Eleviamoci da tutto questo etnocentrismo…

“Il cittadino americano medio si sveglia ogni mattina  in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell’India; o di lino, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente domesticato nel vicino Oriente; o di seta, il cui uso fu scoperto in Cina. Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle contrade boscose dell’Est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee e americane, entrambe di data recente. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico che sembra sia derivato dai sumeri o dagli antichi egiziani.
Tornato in camera da letto, prende i suoi vestiti da una sedia il cui modello è stato elaborato nell’Europa meridionale e si veste. Indossa indumenti la cui forma derivò in origine dai vestiti di pelle dei nomadi delle steppe del- l’Asia, si infila le scarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventato nell’antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalle civiltà classiche del Mediterraneo; si mette intorno al collo una striscia dai colori brillanti che è un vestigio sopravvissuto degli scialli che tenevano sulle spalle i croati del diciassettesimo secolo. […]
Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con delle monete che sono un’antica invenzione della Lidia. Al ristorante viene a contatto con tutta una nuova serie di elementi presi da altre culture: il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è di acciaio, lega fatta per la prima volta nell’India del Sud, la forchetta ha origini medievali italiane, il cucchiaio è un derivato dell’originale romano. Prende il caffè, pianta abissina, con panna e zucchero. Sia l’idea di allevare mucche che quella di mungerle ha avuto origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta. Dopo la frutta e il caffè, mangerà le cialde, dolci fatti, secondo una tecnica scandinava, con il frumento, originario dell’Asia minore. […]
Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si appoggia alla spalliera della sedia e fuma, secondo un’abitudine degli indiani d’America, consumando la pianta addomesticata in Brasile o fumando la pipa, derivata dagli indiani della Virginia o la sigaretta, derivata dal Messico. Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalle Antille, at- traverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semi ti, su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all’estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano.”
R.Linton, Lo studio dell’uomo.



Racconto8: 2012???

2012

Il 21 dicembre 2012, “La fine del mondo”; “L’epoca dei cataclismi”; “L’anno del cambiamento materiale e spirituale”; “La fine di un’era ipotizzata dal popolo Maya” chiamatela come volete rimane la data in cui, secondo aspettative diffuse attraverso i più potenti mass-media ,tv,siti internet,blog ,comunity,riviste,giornali,libri,film e documentari , dovrebbe verificarsi un qualche evento storico di significativa rilevanza ,una vera e propria catastrofe,o almeno 3giorni di buio totale su tutta la terra. Tali attese si baserebbero prevalentemente sulla fine di uno dei cicli (b’ak’tun) del calendario Maya Secondo questo calendario, l’attuale Età dell’Oro (la quinta), terminerà il 21 – 12 – 2012. Le precedenti quattro Ere (dell’Acqua, Aria, Fuoco e Terra) sarebbero tutte terminate con degli immani sconvolgimenti ambientali. Secondo vari ricercatori, i cataclismi che caratterizzarono la fine delle Ere Maya furono causati da una inversione del campo magnetico terrestre, dovuto ad uno spostamento dell’asse del pianeta. Una simile idea non trova supporti nell’ambito della comunità scientifica, in particolar modo né in quella geofisica né in quella astronomica.2012maya
Profezie:
Sulla base di interpretazioni di impronta prevalentemente New Age, sono stati formulati due diversi scenari sulla corrispondenza di questa data: o con eventi quali la fine del mondo oppure con trasformazioni radicali del mondo stesso come l’inizio dell’Era dell’Aquario, un periodo di pace globale e profonda evoluzione spirituale.
Era dell’Aquario:
« Quest’ultimo terzo del nostro secolo è anche l’ultimo trentesimo del millennio; sicché ci troviamo a vivere nell’ultimo sessantesimo dell’eone sotto il segno dei Pesci, il segno dell’èra cristiana, il mito temporale all’interno del quale ricaviamo il nostro orientamento storico. […] Davanti a noi [c’è] una sola [generazione], l’ultima, quella che lo chiude, quello di transizione che ci traghetterà nel prossimo millennio e nell’èra dell’Acquario. »
(James Hillman in una conferenza tenuta a Eranos nel 1967)

L’Era dell’Acquario, è uno dei dodici periodi o eoni in cui alcune credenze esoteriche dividono la storia dell’umanità. Tra i suoi vari teorici, il fondatore dell’antroposofia Rudolf Steiner è stato uno dei primi ad averne delineato le caratteristiche.
Ogni era astrologica ha la durata approssimativa di 2160 anni; l’insieme delle dodici ere al completo è detto Anno Platonico (corrisponde ad un ciclo di precessione dell’asse terrestre che si compie in circa 25.800 anni. Platone nel Timeo parla dell’anno perfetto alla fine del quale il giorno, L’anno solare, il mese lunare e le rivoluzioni dei pianeti allora conosciuti sarebbero ritornati al punto di partenza.). Diversamente dall’astrologia tradizionale, dove il primo segno zodiacale è l’Ariete, il secondo il Toro, ecc., le ere astrologiche sono calcolate al contrario, quindi all’era dell’Ariete segue quella dei Pesci, poi quella dell’Aquario, del Capricorno e via dicendo, procedendo a ritroso. Ogni era riflette le caratteristiche della costellazione di cui fa parte manifestandole a livello sociale, economico, politico, culturale e comportamentale per la Terra, ed essendo un periodo molto lungo, le caratteristiche cominciano ad aver luogo circa 70 anni dopo della data ufficiale del suo inizio. Tra le caratteristiche principali dell’Aquario che si ritroverebbero nell’era attuale, ci sono la solidarietà, la democrazia, la fratellanza, la ricerca di uno stile di vita nel rispetto dell’ambiente, l’umanitarismo, l’apertura di idee, e lo sviluppo di nuove tecnologie. Allo stesso modo l’apertura mentale e senza pregiudizi vede il fallimento di vecchi schemi sociali o religiosi e delle tendenze culturali costrittive per la libertà di scelta dell’individuo. Sono tipici dell’era dell’Aquario anche la ricerca di cure alternative, omeopatia, discipline orientali e il ritorno alla meditazione come ricerca interiore di se stessi e ribellione, intesa come anticonformismo e ricerca del nuovo.
Infatti,la credenza in catastrofi nel giorno 21 dicembre 2012 o in vicinanza ad esso, è una previsione considerata sbagliata dalla corrente principale degli studiosi degli antichi Maya, eppure è comunemente citata nei mezzi di comunicazione di cultura popolare come il problema del 2012.
Secondo Sandra Noble, executive director della Foundation for the Advancement of Mesoamerican Studies, Inc. a Crystal River in Florida, «Rendere il 21 dicembre 2012 come un Giorno del giudizio o un momento di cambiamento cosmico è una completa invenzione e una possibilità per molte persone di fare profitto.» La fine di un ciclo del calendario era infatti vista dal popolo maya semplicemente come occasione di grandi celebrazioni per festeggiare l’ingresso nella nuova era, in questo caso il sesto ciclo.
Allineamento planetario:
Su La Stampa del 13 ottobre 2009 il giornalista Paolo Manzo cita un allineamento «di Marte, Giove, Saturno, uno spettacolo astronomico senza precedenti», in corrispondenza della fatidica data. L’articolo non riporta o rinvia a nessuna fonte scientifica . Inoltre si dice anche che il 21 dicembre del 2012 la rotazione della Terra sul proprio asse subirà una fermata che durerà 72 ore per poi riprendere a ruotare in senso inverso, con la conseguente inversione dei poli magnetici.

Entrambi gli scenari profetizzati possono definirsi apocalittici tenendo conto del duplice significato del termine: o in senso figurato come devastazione totale, cataclisma rovinoso, disastrosa sciagura, o nel suo senso etimologico di rivelazione.Analogo distinguo è previsto dal termine catastrofe, che infatti richiede una disambiguazione.


Simbologia del 12
:
Anche il 12 come molti altri numeri ha tutta una sua simbologi diamo uno sgardo e scopriamo insieme qualche curiosità:

• «Il dodici segna l’ingresso nella pubertà e dunque induce l’idea di una trasformazione radicale che si fonda su un passaggio molto difficile e faticoso che è il solo che davvero porta a crescere. È per questo che il dodici traduce implicitamente gli ostacoli, i passaggi difficili, gli enigmi da risolvere. Nella maggior parte delle società, i riti iniziatici, destinati a far accedere allo stato di adulto, si praticano nel dodicesimo anno di età.»
• Inoltre dodici è il numero che ricorre per eccellenza a indicare la gestione e il governo d’una variante delle tre metafisiche speciali di Christian Wolff:
il corpo (anatomia);
il mondo sia fisico (calendario, zodiaco, musica) che comunitario (diritto giuridico);
l’ambito spirituale (religione).
Mitologia:
• Nella mitologia greca gli dèi principali del monte Olimpo sono dodici.
• Secondo diversi autori, nella mitologia greca il numero dei Titani e delle Titanesse era di dodici.
• Nella mitologia greca Eracle, poi Ercole nella mitologia romana, affronta e supera dodici fatiche.
• In alcuni racconti, i cavalieri della Tavola rotonda alla corte di re Artù sono dodici.
Calendario:

• 12 sono i mesi (le lunazioni complete) in un anno solare.
• 12 sono i segni dello zodiaco con cui si divide in altro modo l’anno.
• Un giorno viene diviso in 12 ore antemeridiane e 12 pomeridiane, così come la circonferenza del quadrante dell’orologio.

Bandiere:

• La bandiera dell’Europa raffigura dodici stelle dorate disposte in cerchio su campo blu. Il loro numero è assunto a simbolo di completezza: «come i dodici segni dello zodiaco rappresentano l’intero universo, le dodici stelle d’oro rappresentano tutti i popoli d’Europa». Il numero 12 è stato scelto, inoltre, perché tradizionalmente associato anche alla perfezione ed all’unità.

Religione:
Bibbia

• Nelle religioni bibliche, dodici è il numero dei figli di Giacobbe/Israele.
• Da tali patriarchi discendono le dodici tribù di Israele.
• Dodici è il numero dei profeti minori biblici.
• Il ritrovamento di Gesù al Tempio in mezzo ai sapienti avviene quando ha dodici anni (Luca 2, 41-47).
• Gesù chiamò a sé dodici apostoli (Marco 3, 13).
• Nell’Apocalisse di Giovanni, al versetto 12, 1 appare «un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle». Arsène Heitz, cui è solitamente attribuita la bozza che è stata accolta come bandiera europea, ha successivamente fornito una spiegazione in chiave biblica del suo disegno, facendo riferimento a questa descrizione.
• Sempre nell’Apocalisse di Giovanni, al versetto 4, 4 i vegliardi che attorniano il trono di Dio sono 24 (12×2).
• Ancora nell’Apocalisse di Giovanni, ai versetti 7, 4; 14, 1.3 è presente il numero 144000, cioè 12x12x1000, come quello dei «redenti della terra».
• La Gerusalemme celeste ha dodici porte (Apocalisse 21, 12.21).
• «In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trova un albero di vita che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni» (Apocalisse 22, 2).
Via Crucis
• Secondo la Via Crucis tradizionale, la dodicesima stazione corrisponde alla morte di Gesù.
Apocrifi
• In racconti apocrifi, Lucifero viene indicato come un angelo con 12 ali.
Religione nuragica
• Nella religione nuragica della Sardegna della fine dell’età del bronzo , religione molto vicina a quella cananea delle origini, il 12 era un numero assai frequente per esprimere il disco o la luce solare di YHW. Lo attestano ormai numerosi documenti sardi rinvenuti a far data dal 1995, anno in cui furono rinvenute le ormai famose tavolette bronzee di Tzricotu di Cabras. Il numero era spesso affiancato dal numero ‘tre’, ovvero dal segno commentatore () e dal sette con il significato di ‘Santo’. Ragion per cui scrivere numericamente ‘sette, dodici, tre’ voleva significare ‘Santo Sole Lui’. L’espressione è rimasta ancora nel sardo odierno (in area linguistica campidanese): Su (issu) Santu Doxi! Si usa come moto di stizza ed equivale all’italiano ‘Per Dio!’. Nell’area in variante logudorese si usa invece l’espressione, ugualmente su base numerica sette,’Zesù Sette’! Ovvero Gesù Santo. Appare evidente che il ‘Gesù’ è stato introdotto al posto del ‘Dodici’ in periodo di cristianizzazione della Sardegna e che l’espressione del campidanese (variante del Sud dell’isola)è quella originaria .
Religione norrena
• Nella religione norrena, 12 erano i sacerdoti (díar o drótnar) che presiedevano il centro di culto AsgarOr.

Rischi della civiltà e della terra, suggeriti come possibili dalla scienza:

Fine dell’umanità (Da un punto di vista antropocentrico, l’eliminazione dell’uomo coinciderebbe con la fine del mondo)
• Pandemia
• Involuzione genetica
• Regressione verso la preistoria
Spopolamento
• Terza guerra mondiale
• Invasione aliena
Distruzione chimica, fisica o biologica della biosfera
• Impatto asteroidale: l’energia rilasciata dall’impatto ucciderebbe istantaneamente gran parte delle forme di vita in un raggio di svariati chilometri, mentre le polveri sollevate oscurerebbero il cielo per anni causando il crollo delle temperature e l’interruzione della catena alimentare. I violenti sismi e maremoti colpirebbero gli insediamenti umani ed inoltre potrebbero esserci esalazioni venefiche: ad esempio sembra che l’impatto di Chicxulub, che estinse i dinosauri, abbia perforato la litosfera, e che, arrivando al mantello, abbia provocato una enorme fuoriuscita di gas contenenti acido solforico, causando imponenti piogge acide.
• Buco dell’ozono (raggi ultravioletti della radiazione solare, ucciderebbero piante ed animali esposti ad essi)
• Collasso gravitazionale di una stella gigante rossa, come Aldebaran o Antares, con esplosione di supernova e formazione di una stella di neutroni o di un buco nero, in seguito la Terra sarebbe colpita da uno sciame di radiazioni gamma e beta nell’emisfero orientato verso la stella.
• Effetto serra supermassivo (liberazione dei depositi fossili di metano contenuti nel permafrost).
• Eruzione supermassiva (tipo Trappi del Deccan)
• Estinzione di una specie di insetti chiave per la vita delle piante che si riproducono mediante impollinazione (si cita l’esempio delle api) e conseguente crisi dell’approvvigionamento alimentare per l’uomo.
• Glaciazione globale.
• Guerra nucleare
• Distruzione mutua assicurata
•Inverno nucleare
•Macchina del giudizio universale
• Pioggia acida estesa a livello globale.
• Cattura della Terra da parte di un buco nero o di una stella errante nella galassia.
• Supernova: Esplosione di una stella nova nelle vicinanze del Sistema Solare
• Distruzione del Sole per esaurimento dei combustibili da fissione idrogeno ed elio, successiva espansione a gigante rossa, ed infine collasso gravitazionale, previsto dagli astrofisici tra 5 miliardi di anni.
• Distruzione della via Lattea la collisione della nostra galassia (la Via Lattea), contro la galassia di Andromeda è prevista matematicamente dall’astrofisica entro 3,5 miliardi di anni. Tuttavia questa eventualità si tradurrebbe più che altro in una fusione “indolore” fra le due galassie piuttosto che un generale impatto fra le stelle delle stesse.
• Fine delle stelle della nostra Galassia, per esaurimento dei combustibili da fusione nucleare idrogeno, elio e boro.

• Un aumento dell’attività sismica e dei terremoti;
• Un aumento delle temperature con conseguente scioglimenti dei ghiacci e innalzamento delle acque;
• Un aumento delle tempeste e dei venti;
• Onde anomale di dimensioni catastrofiche;
• Mancanza di elettricità e petrolio e quindi di approvvigionamenti;
• Inquinamento dell’acqua potabile;
• Restrizione delle risorse primarie e di altri beni di consumo in generale;

Cosa fare se…
La verità è che nessuno sa come andrà a finire, o, alla fine, chi avrà ragione. Ma c’è chi si sta comunque preparando all’eventualità, con un progetto, Progetto2012, che ha comunque del buono, se non altro perché propone una visione dell’uomo ed a un ritorno ad uno stile di vita più sano e condivisibile. Un altro esempio è La Scuola di illuminazione di Ramtha,che già da diversi anni sta preparando i suoi studenti a vivere serenamente questo periodo, insegnando loro a superare i propri limiti e dando indicazioni pratiche su come prepararsi per non essere sorpresi dagli eventi.

Perciò Nel caso realmente accadesse quanto predetto nel 2012 ,secondo coloro che credono nell’ evento, le cose più importanti che verranno a mancare saranno:
• Acqua;
• Cibo;
• Energia;
• Riparo dal freddo;
• Protezione;
• Attrezzature;

e le cose necessarie da fare invece saranno (oltre all’idea della costruzione dell tanto nominata seconda “Arca di Noè”che ci farebbe sbarcare direttamente sulla luna o su chissà quale pianeta):

• Allontanarci dalle coste;
• Avere cantine abitabili;
• Avere costruzioni solide e resistenti a terremoti e venti fortissimi;
• Avere scorte di cibo per lunghi periodi;
• Riserve di Acqua potabile;
• Munirsi di vestiario “caldo”;
• Legna e gas per il riscaldamento;
• Attrezzature di ogni genere per l’auto-sufficenza;
• Libri tecnici e manuali;
• Semi che si riproducono;

Un pò di pareri:
• C’è chi sostiene che sono già pronti i manifesti. Recitano indicando come data Venerdì 21 Dicembre 2012 “Dopo miliardi di anni,si è spenta l’esistenza di Madre natura con tutti i suoi figli. Ne danno il triste ’annuncio i Maya,la NASA e Nostradamus. Per i supermilionari trasferitesi sulla luna,i funerali si svolgeranno in una cappelle allestita per l’occasione sul satellite alle ore 6.66”.

• C’è chi dice che le persone più influenti della terra hanno già messo in atto una strategia di sopravvivenza e stanno cercando di trasferire parte dei propri agi nella vita futura. Noi persone comuni, se l’evento catastrofico si verificherà davvero, saremo invece destinati alla totale estinzione, a meno che, un gruppo non si unisca per raggiungere insieme la sopravvivenza,stanno nascendo infatti numerose, vere e sedicenti, organizzazioni di sopravvivenza,alcune si spera in buona fedealtre chiaramente a scopo di lucro . Il classico esempio è il Progetto 2012 con:

Tempi di attuazione :
-entro il 31.12.2009 adesioni al progetto;
-entro il 30.06.2010 acquisizione luogo per realizzare il progetto;
-entro il 31.12.2011 fine opere edificazione;
-entro 30.06.2012 immagazzinamento scorte.

• Dall’altro lato invece c’è chi crede che sia tutta una farsa, che dietro tutta questa storia in realtà non vi si nulla di fondato o scientificamente provato , solo le persone stupide ed ignoranti possano crederci davvero,insomma solo un altro modo per fare soldi facili facendo leva sulle nostre più forti emozioni,sulle nostre paure, sui nostri timori e i nostri desideri.

• C’è chi dice che in rete, le leggende metropolitane proliferano a meraviglia e, per questo è bene accostarsi a queste previsioni ricordandoci tutte le altre date passate per le quali erano state predette catastrofi più o meno appoggiate dalla superstizione o dalla scienza. É importante ricordare dell teorie sull’ “anno mille” e sul fantomatico millennium bug del anno duemila e comunque stando alle ultime notizie c’è già pronta una nuova data per la fine del mondo – il 13 aprile 2036, Pasqua.

• Infine  alcuni pensano che sia totalmente inutile scervellarsi a riflettere su cosa accadrà nel 2012 essi infatti ritengono che se la fine del mondo deve arrivare,arriverà e nulla potrà fermarla,perciò l’unica cosa giusta da fare è godersi al meglio i giorni che ci rimangono.

E voi invece philosophy lovers cosa ne pensate?? Lasciate sul forum le vostre opinioni,sarò ben lieta di leggerle.Per quanto mi riguarda francamente sono ancora molto scettica però spero di esservi stata il più possibile d’aiuto, di aver raccolto abbastanza informazioni e aver danto loro un filo logico,una visione concreta ,semplice,chiara e obbiettiva di tutta la situazione.



Racconto7 : “Il mito dell’albero della conoscenza e dell’albero della vita”

Secondo la tradizione biblica L’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, o semplicemente l’Albero della Conoscenza, è l’albero dell’ Eden menzionato nella Genesi assieme all’Albero della Vita.

Adamo ed Eva cacciata dal paradiso

Nella Genesi si racconta che Adamo ed Eva, nel paradiso terrestre, cederono alle lusinghe del Male cogliendo ,nonostante l’esplicito divieti di Dio, il frutto dall’ Albero della conoscenza. In realtà, gli alberi che erano vietati alla bramosia dell’uomo erano due: oltre a quello della conoscenza infatti vi era quello della vita. Questo è un punto importante, per comprendere meglio l’autentico significato del mito vetero-testamentario.

Genesi 2:9: “Così JHWH (Dio nella Bibbia ebraica) fece crescere dal suolo ogni albero desiderabile alla vista e buono come cibo e anche l’albero della vita nel mezzo del giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male”.
Genesi 2:16: e JHWH impose all’uomo anche questo commando: “Di ogni albero del giardino puoi mangiare a sazietà. Ma in quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai”.

(Probabilmente, prima del peccato Adamo mangiava di tutti i frutti compreso quello dell’albero della vita. Come se fosse un antidoto o semplicemente per celebrare la vita o il diritto di vivere.)

Adamo ed Eva mangiarono il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male e andarono incontro alla punizione: la morte. Per riacquistare il diritto di vivere potevano mangiare il frutto dell’albero della vita; ma JHWH aggiunse:” Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’Albero della Vita, ne mangi e viva per sempre ” (Genesi 3,22)

Addentare il frutto della conoscenza significa diventare uomini, rinunciare alla felicità eterna del paradiso per cadere nelle lande del peccato, ovvero della ricerca inesauribile, nel dubbio eterno. La conoscenza è questo, separarsi dall’uno originario per diventare autenticamente uomini. Così infatti Hegel, nel capitolo dedicato al Cristianesimo nelle Lezioni sulla filosofia della storia, interpreta il racconto in questione: “[…] l’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, avrebbe perduto il suo stato di assoluta soddisfazione per aver mangiato dell’albero della conoscenza del bene e del male. Qui il peccato consiste solo nella conoscenza: questa è l’elemento peccaminoso e per causa sua l’uomo si è giocato la felicità naturale. E’ una profonda verità: il male risiede nella coscienza; infatti gli animali non sono né buoni né malvagi, e così il semplice uomo naturale. […] La conoscenza è il peccato originale come superamento dell’unità naturale […]. Lo stato di innocenza, questa condizione paradisiaca, è lo stato animale. Il paradiso è un parco, dove possono rimanere solo gli animali, non già l’uomo. […] Perciò il peccato originale è il mito eterno dell’uomo, è il peccato tramite il quale l’uomo si fa uomo.”

Secondo Kafka: “Noi siamo peccatori non soltanto per aver assaggiato il frutto dell’albero della conoscenza, ma anche per non aver ancora assaggiato l’albero della vita. Peccaminosa è la condizione in cui ci troviamo, e ciò indipendentemente da ogni colpa. Noi fummo cacciati dal paradiso, che però non venne distrutto. La cacciata dal paradiso terrestre fu, in un certo senso, una fortuna, perchè, se non ne fossimo stati cacciati, lo si sarebbe dovuto distruggere. Con la nostra cacciata il paradiso fu salvato dalla distruzione. Noi fummo creati per vivere nel paradiso, il paradiso era destinato a servirci. il nostro fine è stato mutato; ma nessuno ha mai detto che sia mutato anche il fine del paradiso. […] Gli uomini non morirono ma divennero mortali, e non diventarono simili a Dio ma acquistarono un’indispensabile facoltà di divenirlo. Non morì l’uomo ma l’uomo paradisiaco, essi non diventarono Dio ma acquistarono la scienza divina.”

Secondo la tradizione della Cabala invece L’albero della vita è un diagramma, astratto e simbolico, costituito da dieci entità, chiamate Sefirot, disposte lungo tre pilastri verticali paralleli: tre a sinistra, tre a destra e quattro nel centro.

albero della vita

Il pilastro centrale si estende al di sopra e al di sotto degli altri due. Le Sefirot corrispondono ad importanti concetti metafisici, a veri e propri attributi o emanazioni della Divinità. Da un punto di vista teologico tali Sefirot o ‘Luci Increate’ sono dunque considerate di sostanza increata, ma in qualità di emanazioni non sono vere e proprie ipostasi e dunque non possiedono la natura divina. Inoltre, esse sono anche associate alle situazioni pratiche ed emotive attraversate da ogni individuo, nella vita quotidiana. Le Sefirot sono dieci principi basilari, riconoscibili nella molteplicità disordinata e complessa della vita umana, capaci di unificarla e darle senso e pienezza. Osservando la figura, si può notare che le dieci Sefirot sono collegate da ventidue canali, tre orizzontali, sette verticali e dodici diagonali. Ogni canale corrisponde ad una delle ventidue lettere dell’abjad ebraico.

I tre pilastri dell’Albero della Vita corrispondono alle tre vie che ogni essere umano ha davanti: l’Amore (destra), la Forza (sinistra), e la Compassione (centro). Solo la via mediana, chiamata anche “via regale”, ha in sé la capacità di unificare gli opposti. Senza il pilastro centrale, l’Albero della Vita diventa quello della conoscenza del bene e del male (quello biblico). I pilastri a destra e a sinistra rappresentano inoltre le due polarità basilari di tutta la realtà: il maschile a destra e il femminile a sinistra, dai quali sgorgano tutte le altre coppie d’opposti presenti nella creazione.

Come dice la Bibbia, la via che conduce all’Albero è guardata da una coppia di cherubini, due angeli armati di una spada fiammeggiante. Ciò però non significa che la via sia del tutto inaccessibile. Secondo la tradizione orale, i due Cherubini possiedono l’uno un volto maschile e l’altro un volto femminile. Essi rappresentano le due polarità fondamentali dell’esistenza, così come si esprimono sui piani più elevati della consapevolezza. Con il graduale ravvicinamento e riunificazione di tali principi, questi angeli cessano di essere i “Guardiani della soglia”, il cui compito consiste nell’allontanare tutti coloro che non hanno il diritto di entrare, e diventano invece i pilastri che sostengono la porta che ci riconduce al Giardino dell’Eden.



Racconto 6: “Le sette meraviglie del mondo”

Le meraviglie del nostro mondo sono decisamente tante ma quelle ufficiali sono precisamente sette per il mondo antico e sette per il mondo moderno.

Riguardo alle sette meraviglie del mondo antico,strutture architettoniche,sculture ed edifici che i Greci ed i Romani ritennero essere le più belle,grandiose e straordinarie opere dell’intera umanità,c’ è ancora un velo di mistero,ci si chiede ancora se siano esistite veramente poichè l’unica delle sette meraviglie giunta sino ai nostri giorni è la Grande Piramide, la piramide del faraone Cheope, che si innalza sulla piana sabbiosa di Giza, vicino al Cairo, e che fu costruita più di 4.500 anni fa.Il primo a parlare e a fare l’elenco di questi monumenti fu Antipatro di Sidone nel secondo secolo prima di Cristo. Esse sono:

I Giardini pensili di Babilonia, dove si racconta che la regina Semiramide raccogliesse rose fresche in ogni stagione.
Il Colosso di Rodi, un’enorme statua bronzea dedicata al Dio Sole situata nell’omonima isola oggi greca.
Il Mausoleo di Alicarnasso, una monumentale tomba dove riposa il satrapo Mausolo, situata ad Alicarnasso (attuale Bodrum, in Turchia).
Il Tempio di Artemide ad Efeso, nell’antica Lidia odierna Turchia.
Il Faro di Alessandria in Egitto, il più grande faro dell’antichità situato sull’isoletta di Alessandria d’Eggitto che una volta rischiarava la via ai mercanti che si approssimavano al porto.
La statua di Zeus ad Olimpia, grandiosa testimonianza di arte religiosa.
La Piramide di Cheope a Giza, la più antica fra le sette meraviglie e l’unica che sopravvive ancora oggi. Immensa dimora di riposo eterno del faraone, glorificazione delle sue imprese in vita.

sette meraviglie del mondo antico

Le “sette meraviglie del mondo moderno” invece,elette tramite una votazione mondiale lanciata durante le Olimpiadi di Sydney 2000, dallo svizzero-canadese Bernard Weber,sono state ufficialmente annunciate il 7 luglio 2007.Esse sono:

Colosseo (Italia)
Grande Muraglia (Cina)
Machu Picchu (Peru’)
Sito archeologico di Petra (Giordania)
Piramide di Chichen Itza (Messico)
Statua del Cristo Redentore (Rio de Janeiro, Brasile)
Taj Mahal (Agra, India)

sette meraviglie mondo moderno

tra le finaliste c’erano anche:

Torre Eiffel
Piramidi di Giza
Stonehenge
Acropoli di Atene
Statua della Libertà
Hagia Sophia
Piazza Rossa con Cremlino
Alhambra
Isola di Pasqua
Angkor Wat
Tempio di Kiyomizudera
Castello Neuschwanstein
Teatro dell’opera di Sydney
Timbuktu

E’ da poco partita l’iniziativa per decidere internazionalmente le “Sette Meraviglie della Natura” da scegliere tra:

paesaggi,
ghiacciai,
isole,
montagne,
vulcani,
grotte,
formazioni rocciose,
foreste, parchi nazionali e riserve naturali;
laghi, fiumi , cascate,
nuvole,
arcobaleni,

ecc ecc ecc

sette meravigli della natura



Racconto5: “Nathan il saggio”

A Gerusalemme, durante il periodo delle Crociate, il SALADINO (che è musulmano) chiede a NATHAN (ebreo)

quale sia la vera fede:l’Islam, l’Ebraismo o il Cristianesimo.NATHAN risponde raccontandogli la storia dei tre anelli:
NATHAN
Molti anni or sono un uomo in Oriente
Possedeva un anello inestimabile, un caro dono.
La sua pietra, un opale dai cento bei riflessi colorati, ha un potere segreto:
rende grato a Dio e agli uomini chiunque la porti con fiducia.
Egli lasciò l’anello al suo figlio più amato;
e lasciò scritto che a sua volta quel figlio lo lasciasse al suo figlio più amato;
e che ogni volta il più amato dei figli diventasse,
senza tenere conto della nascita ma soltanto per forza dell’anello,
il capo e il signore del casato.
Tu mi segui, sultano?

SALADINO
Ti seguo. Vai avanti.

NATHAN
E l’anello così, di figlio in figlio,
giunse alla fine a un padre di tre figli.
Tutti e tre gli ubbidivano ugualmente
Ed egli, non poteva farne a meno,
li amava tutti nello stesso modo.
Solo di tanto in tanto l’uno o l’altro
Gli sembrava il più degno dell’anello
Quando era con lui solo, e nessun altro
Divideva l’affetto del suo cuore.
Così, con affettuosa debolezza
Egli promise l’anello a tutti e tre.
Andò avanti così finché poté.
Ma, vicino alla morte, quel buon padre
Si trova in imbarazzo. Offendere così
due figli, fiduciosi nella sua parola,
lo rattrista. – Che cosa deve fare? –
Egli chiama in segreto un gioielliere,
e gli ordina due anelli in tutto uguali al suo;
e con lui si raccomanda che non risparmi né soldi né fatica
perché siano perfettamente uguali.
L’artista ci riesce.
Quando glieli porta, nemmeno il padre è in grado di distinguere l’anello vero.
Felice, chiama i figli uno per uno,
impartisce a tutti e tre la sua benedizione,
a tutti e tre dona l’anello e muore.
Tu mi ascolti, sultano?

SALADINO
(il quale, colpito, aveva girato il viso)
Ascolto, ascolto.
Ma finisci presto La tua favola.
Ci sei?

NATHAN
Ho già finito.
Quel che segue si capisce da sé.
Morto il padre, ogni figlio si fa avanti
Con il suo anello, ogni figlio vuol essere Il signore del casato.
Si litiga, si indaga, si accusa. Invano.
Impossibile provare quale sia l’anello vero
(dopo una pausa, durante la quale egli attende la risposta del sultano)
quasi come per noi provare quale sia la vera fede.

SALADINO
Come?
Questa è la tua risposta alla mia domanda?…

NATHAN
Valga Soltanto a scusarmi,
se non oso
Cercare di distinguere gli anelli
Che il padre fece fare appunto al fine
Che fosse impossibile distinguerli.

SALADINO
Gli anelli! – Non burlarti di me!
Le religioni che ti ho nominato
Si possono distinguere persino
Nelle vesti, nei cibi, nelle bevande!

NATHAN
E tuttavia non nei fondamenti.
Non si fondano tutte sulla storia,
scritta o tramandata?
E la storia solo per fede e per fedeltà dev’essere accettata,
non è vero?
E di quale fede e fedeltà dubiteremo
Meno che di ogni altra?
Quella dei nostri avi, sangue del nostro sangue,
quella di coloro che dall’infanzia ci diedero prova del loro amore,
e che mai ci ingannarono, se l’inganno per noi non era salutare?
Posso io credere ai miei padri
Meno che tu ai tuoi?
O viceversa?
Posso forse pretendere che tu,
per non contraddire i miei padri,
accusi i tuoi di menzogna?
O viceversa?
E la stessa cosa vale per i cristiani, non è vero?

SALADINO
(Per il Dio vivente! Hai ragione. Io devo ammutolire).

NATHAN
Ma torniamo
Ai nostri anelli.
Come dicevo, i figli
Si accusarono in giudizio.
E ciascuno giurò al giudice di avere ricevuto
l’anello dalla mano del padre (ed era vero),
e molto tempo prima la promessa
dei privilegi concessi dall’anello
(ed era vero anche questo).
Il padre, ognuno se ne diceva certo,
non poteva averlo ingannato;
prima di sospettare questo,
diceva, di un padre tanto buono,
non poteva che accusare dell’inganno i suoi fratelli,
di cui pure era sempre stato pronto a pensare tutto il bene;
e si diceva sicuro di scoprire i traditori e pronto a vendicarsi.

SALADINO
E il giudice?
Sono ansioso di ascoltare
Che cosa farai dire al giudice.
Parla!

NATHAN
Il giudice disse: Portate subito
Qui vostro padre, o vi scaccerò
Dal mio cospetto.
Pensate che stia qui
A risolvere enigmi?
O volete restare
Finché l’anello vero parlerà?
Ma… aspettate!
Voi dite che l’anello vero
Ha il magico potere di rendere amati,
grati a Dio e agli uomini.
Sia questo a decidere!
Gli anelli falsi non potranno.
Su, ditemi: chi di voi è il più amato
Dagli altri due?
Avanti!
Voi tacete?
L’effetto degli anelli è solo riflessivo,
non transitivo?
Ciascuno di voi ama solo se stesso?
Allora tutti e tre siete truffatori truffati!
I vostri anelli sono falsi tutti e tre.
Probabilmente l’anello vero si perse,
e vostro padre ne fece fare tre per celarne la perdita e per sostituirlo.

SALADINO
Magnifico! Magnifico!

NATHAN
Se non volete, proseguì il giudice,
il mio consiglio e non una sentenza,
andatevene!
Ma il mio consiglio è questo:
accettate le cose come stanno.
Ognuno ebbe l’anello da suo padre:
ognuno sia sicuro che esso è autentico.
Vostro padre, forse, non era più disposto
A tollerare ancora in casa sua
La tirannia di un solo anello.
E certo Vi amò ugualmente tutti e tre.
Non volle, infatti, umiliare due di voi
Per favorirne uno.
Orsù! Sforzatevi
Di imitare il suo amore incorruttibile
E senza pregiudizi.
Ognuno faccia a gara
Per dimostrare alla luce del giorno
La virtù della pietra nel suo anello.
E aiuti la sua virtù con la dolcezza,
con indomita pazienza e carità,
e con profonda devozione a Dio.
Quando le virtù degli anelli appariranno
Nei nipoti, e nei nipoti dei nipoti,
io li invito a tornare in tribunale,
fra mille e mille anni.
Sul mio seggio siederà un uomo più saggio di me; e parlerà.
Andate!
Così disse quel giudice modesto.

Questo breve racconto non ha bisogno di essere commentato,parla da sè,ma per la persone meno pespicaci è utile spiegarne almeno la morale,in breve :la religione,la vera religione é una,lnon esistono religioni migliori di altre poichè la fede è una,ed è qualcosa di profondamente personale ed interiore,che deve portare solo bontà, pace,amore e fratellanza e non un insieme di riti e tradizioni convenzionali che generano invece solo ambiguità,disuguaglienze e  inutili e spargimenti di sangue.

le tre religioni